E’ tornata in autunno e continuerà ad aver successo per (almeno) tutto il 2016. Direttamente dalla Parigi degli anni ’30, ecco la borsa a secchiello.
Questo modello retrò compare dieci anni dopo la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che ha portato a un cambiamento drastico delle esigenze femminili. La nuova donna del periodo postbellico è dinamica, energica e cerca un accessorio comodo, capiente ed elegante. Nel 1932 un produttore di champagne commissiona a Louis Vuitton una bucket bag, una borsa che potesse contenere cinque bottiglie del suo pregiato vino. Nasce così la regina indiscussa dei pic-nic dell’alta società, la Noè Bag in pelle chiara e una chiusura a laccio che incanterà il pubblico femminile. Si susseguono, poi, pregiate “imitazioni”: il secchiello cilindrico di Elsa Schiaparelli (1935), il modello in cinghiale di Gucci e la versione estiva di Hermès.
La borsa a secchiello raggiunge l’apice del suo successo negli anni ’60 grazie alla Louis Vuitton Bucket, più squadrata della Noè Bag e caratterizzata dal logo della maison. Negli anni ’70, invece, i modelli raffinati lasciano spazio ad un utilizzo meno esclusivo, quello imposto dagli hippie.
Oggi l’icona torna alla ribalta. Ralph Lauren la propone in cavallino e in camoscio sui toni del beige; Chloé la riempie di lunghe frange, mentre Jimmy Choo presenta dei mini secchielli con inserti gioiello. Bellissimo il modello spazioso e grintoso con fibbie e cerniere in vista di Yves Saint Laurent. Insomma, ce ne sono per tutti i gusti, colori, dimensioni e decorazioni.
Se cercate una soluzione classica, elegante e sportiva al punto giusto, ecco la creazione di Fossil.
testo e foto di Martina Proserpio