Nel 1952 ha traversato la Manica grazie al modello anfibio costruito dal francese Georges Monneret e nel 1964 portò il giornalista Roberto Patrignani da Milano a Tokyo, in occasione delle Olimpiadi in Giappone. Ha raggiunto il Circolo Polare Artico e la Groenlandia, ha attraversato le Ande, da Buenos Aires a Santiago del Chile, e tutta l’America, dagli Stati Uniti alla Terra del Fuoco. Non solo. Il sergente dell’aeronautica francese Pierre Delliere ci raggiunse Saigon in 51 giorni. Dopo 70 primavere e oltre 18 milioni di esemplari venduti, di cui 170mila solo nel 2015 e oltre un milione e mezzo negli ultimi dieci anni, Vespa è ancora oggi simbolo di libertà, emancipazione, avventura ed esplorazione, godute con lentezza e curiosità da almeno 5 generazioni.
Fondata a Genova nel 1884 da Rinaldo Piaggio, la società Piaggio si dedicava inizialmente alla costruzione di arredamenti navali, carrozze e vagoni ferroviari, motori, tram e carrozzerie speciali per autocarri. Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, l’azienda entra nel settore aeronautico, un business in cui opererà per i decenni a venire, nonostante la distruzione degli stabilimenti di Genova, Finale Ligure e Pontedera durante la Seconda Guerra Mondiale. Furono, infatti, i figli di Rinaldo, Enrico e Armando, a rimettere in piedi la Piaggio; il lungimirante Enrico, in particolare, ricostruendo il grande stabilimento di Pontedera, pensò di puntare su un prodotto a basso costo e di largo consumo che potesse far ripartire gli italiani. Nel 1946, grazie allo straordinario contributo di Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico e geniale inventore, venne presentata la Vespa, uno scooter con una carrozzeria capace di proteggere il guidatore, impedendogli di sporcarsi o scomporsi nell’abbigliamento. La Vespa rendeva la guida agevole per il cambio sul manubrio e facilitava la sostituzione delle ruote grazie al braccio di supporto simile ai carrelli degli aerei. Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, dalla “vita” stretta e dalla parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore, esclamò: “Sembra una vespa!”. E Vespa fu.
Negli ultimi mesi del ‘47 la produzione inizia a decollare e l’anno successivo esce dagli stabilimenti la Vespa 125, modello superiore che subito si afferma. Se nel ’46, infatti, Piaggio immise sul mercato 2.484 scooter, erano già 10.535 l’anno seguente, 19.822 nel 1948, 2 milioni nel 1960 e oltre 10 nel 1988. D’altronde la Vespa è diventata sinonimo di agile sfruttamento degli spazi e di rapporti sociali più facili e inizia a comparire nella letteratura, nelle immagini pubblicitarie e al cinema, come nel celebre Vacanze Romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck (1953). Così lo scooter travalica i confini nazionali e nel 1953 i Vespa Club e le stazioni di servizio Piaggio in tutto il mondo diventano oltre diecimila. In parte il merito va al Vespino 50, nato in risposta all’introduzione italiana della targa obbligatoria per le due ruote di cilindrata superiore a 50 cc (1963), e alla Vespa PX, il modello di maggior successo nato nel 1977 e ancora in produzione nelle cilindrate 125 e 150 cc (ha superato i tre milioni di unità vendute).
Dal 1946 a oggi sono più di 150 i modelli, le versioni e le varianti di Vespa (identificabili da diversi codici telaio) prodotti da Piaggio, per oltre 20.000 modifiche e più di 1.500 particolari sostituiti rispetto al progetto originale (calcolo effettuato nel 1996 per il lancio della Vespa ET4). Pensiamo allo scooter paracadutabile dell’esercito italiano (1963) o alla Vespa-Alpha del ‘67 che, realizzata con la Alpha-Wallis per l’agente “cinematografico” Dick Smart, poteva correre su strada, volare, navigare e immergersi. Ancora. La storia infinita di Vespa segna un nuovo capitolo nel 2003, con la nascita della Granturismo 200L e 125L, nel 2007 con la Vespa S, erede delle mitiche 50 Special e 125 Primavera, e nel maggio 2008 con la GTS 300 Super (145esimo modello), ancora oggi la Vespa più prestante e di maggior cilindrata mai prodotta.
La vostra Vespa Story
Per condividere la vostra esperienza “in sella”, andate sul sito www.museopiaggio.it/70-anni-vespa e raccontate la vostra Vespa Story!
articolo pubblicato da Margherita Tizzi su Stile Mese de Il Giornale