Modaacolazione.com per Chantelle
Comparso per la prima volta durante il periodo imperiale romano (I-II secolo d.C.), il bikini era utilizzato per l’atletica, la danza e nelle scuole di ginnastica. Lo dimostrano gli affreschi della villa romana di piazza Armerina (Sicilia), dove, nella stanza delle dieci ragazze, vi è un mosaico del III secolo d.C. che raffigura donne in costume mentre fanno attività fisica. All’epoca, infatti, il bikini non serviva per nuotare (all’epoca si nuotava nudi, ndr), né serviva per prendere il sole in spiaggia, pratica diventata abituale dopo gli anni ’20 del Novecento.
Il bikini che conosciamo oggi, femminile, seducente e peccaminoso, fu introdotto da Louis Reard e Jacob Heim il 5 luglio 1946, lo stesso anno in cui gli Stati Uniti fecero esplodere nel Pacifico, sull’atollo di Bikini (isole Marshall), alcuni ordigni nucleari. Visto che l’introduzione del nuovo costume fece scalpore tanto quanto il test americano, gli stilisti francesi pensarono di usare il nome dell’atollo per evidenziare la loro creazione. Una creazione sconvolgente che, per la prima volta, vedeva una donna mostrare ombelico, gambe e seno allo stesso tempo.
Certo, i modelli sono cambiati negli anni: negli anni ’60 imperversò la culotte, negli anni ’70 i bikini diventarono più succinti, tanto da essere chiamati string bikini. Negli anni ’80, decennio della cultura e della cura del corpo, venne lanciato il costume a fascia dal taglio sportivo, mentre nei ’90 il costume da bagno diventò il capo da spiaggia per eccellenza, mandando temporaneamente in pensione il costume intero, tornato di gran moda nel nuovo millennio.
Il cinema, come spesso avviene, ha avuto un ruolo fondamentale nel successo del bikini. Pensiamo a Brigitte Bardot in Manina, The Girl in Bikini, a Ursula Andress in Agente 007 – Licenza di uccidere e a Cameron Diaz e Demi Moore in Charlie’s Angels.
Secondo una ricerca effettuata da vente-privee, le italiane preferiscono le fantasie floreali (62%), seguite da tricot e ricami. Bocciati i costumi troppo sexy e le stampe animalier. Tra i modelli preferiti il bikini risulta ancora al primo posto (91%), così come la fascia per il pezzo sopra (45%); al secondo posto il triangolo (22%). Per il pezzo sotto, invece, lo slip è ancora il modello più acquistato (60%), anche se rimonta la culotte a vita alta che strizza l’occhio agli anni ’60. Anche il costume intero ribadisce la sua eleganza senza tempo e dimostra di essere scelto anche dalle giovanissime.
Il modello cult dell’estate 2016
Per festeggiare i 70 anni del bikini, puntate su un modello femminile, raffinato ed elegante, adatto al mare, in campagna e in città, dove il relax è a bordo piscina. Perfetto il modello di Chantelle: la fantasia del reggiseno della linea Desert Lodge ricorda le squame della sirena, mentre la culotte Gazelle in tinta unita è un omaggio agli anni ’50 e ’60, dunque ai primi albori del bikini.