Rigoroso e leggero. Grafico e libero. Oscuro e luminoso. Il makeup di stagione è contorto, tanto quanto l’umore della donna. O questo, almeno, è quello che ci suggeriscono le passerelle. La protagonista è una ragazza che vuole sentirsi spogliata del superfluo, così il suo trucco, distillato sopra una pelle impeccabile. E se la risposta non si trova nel “non make-up”, tanto di moda lo scorso inverno, ecco un look relativamente classico – le sopracciglia perfette, uno smoky stravagante, un eyeliner audace – che si reinventa e talvolta esagera, per regalare quel briciolo d’individualità e autenticità necessarie. Le labbra, invece, sono taglienti, rigorose, rosse, vinaccia e prugna. I rossetti must have?
Dal finish gloss vinilico o mat. Anzi, è più lo stato di grazia delle tonalità mat iper pigmentate, sorprendenti e scenografiche, sature e ben definite, applicate senza misura ma con una precisione quasi sofferente. Il rossetto mat, infatti, porta alla massima espressione la nuance e tiene fino a 10 ore, grazie alla formula priva di pigmenti lucidi che blocca il colore sulla pelle, evitando gli spiacevoli “trasferimenti” durante i pasti. Non solo. Oggi i lipstick opachi non seccano, bensì ammorbidiscono e scivolano con facilità sulle labbra, grazie agli olii nutrienti e alle vitamine contenute. Infine, ricordate: il rossetto mat non sta bene a tutte. Servono pelle perfetta, occhi struccati – è permesso solo un velo di mascara – e labbra idratate, non troppo piccole. In presenza di pellicine, lo scrub è la soluzione.
Nelle foto, da destra a sinistra, in senso orario: Clarins Joli Rouge Brillant, disponibile in 12 tonalità; Clinique Pop Matte Lip Colour + Primer, in 8 tonalità tra cui il nostro 02 Icon Pop; diego dalla palma Rose Sheer e Mauve Sheer Lipstick, ricchi di cere d’api, che nutrono e proteggono le labbra dalle aggressioni esterne; Nars Velvet Matte Lip Pencil Consuming Red, la matita da borsetta, e Audacious Lipstick Shirley, un rosso cremisi; il marrone intenso The Matte Lip Antique Velvet di Mac Cosmetics.
Infine, la nuova collezione Rouge Dior, “per offrire a ogni donna la possibilità di esprimersi, scegliendo e cambiando colore in base alle sue esigenze”, ha detto Peter Philips, direttore della creazione e dell’immagine del make up della maison. Dal cappuccio a forma di obelisco, Rouge Dior nasce nel 1953 da un’idea di Christian Dior, che voleva vestire il sorriso femminile con un rossetto all’altezza dei suoi “coups de Trafalgar”, come era solito chiamare i suoi circa 200 abiti rossi che puntavano a sorprendere le clienti di Avenue Montaigne durante le sfilate Haute Couture. Modelli dai nomi emblematici, Scream, Zinia o Satan, che sfoggiavano i colori del papavero, della robbia o del geranio.
Oggi il rossetto icona si reinventa, si arricchisce di colori satinati con un nuovo effetto mat estremo e si divide in cinque famiglie cromatiche: rossi iconici dai nomi che evocano gli abiti Trafalgar, i luoghi più importanti di Parigi o la modella Victoire; coralli vibranti e pieni di vita, concentrati di femminilità e di energia; rosa da sfoggiare in ogni situazione; legni di rosa romantici, quasi secchi, dall’eleganza innegabile. Ma la sua formula cult, che offre 16 ore di confort, non cambia.
I quattro numeri da avere? La versione mat del celebre 999, il rosso per eccellenza della maison, e il rosso fresco, luminoso e satinato 080 Red Smile del 1959. Poi uno dei rosa 047 Miss, ispirati alla fragranza del 1947 “che sa d’amore”, e un 060 Première, i nude naturali, intramontabili, sicuri e discreti. “Ora chiedo che cosa dobbiamo pensare del 60: stupefacente, sorprendente, meraviglioso, miracoloso, trionfante, strabiliante, inaudito, straordinario, incredibile, ammaliante”. Al suo primo legno di rosa – “il rossetto delle prime volte che sottolinea il sorriso delle donne senza essere invadente” – Monsieur Dior aveva dato il numero 60.
Non ci resta che togliere il cappuccio, far ruotare lo stick e passare una punta di colore sulle labbra. Ci sentiremo bene…
Ph Margherita Tizzi, acquerello Alessandro Tizzi